The Lighthouse! Un viaggio onirico nella follia e nell'ossessione marinara

The Lighthouse! Un viaggio onirico nella follia e nell'ossessione marinara

La notte si spande su un piccolo isolotto sperduto nel mare, avvolta da una nebbia fitta che pare nascondere segreti oscuri. Le onde si infrangono contro le scogliere con furia incessante, accompagnando il ritmo frenetico della mente di due guardiani del faro: Ephraim Winslow (Robert Pattinson) e Thomas Wake (Willem Dafoe).

“The Lighthouse”, film horror psicologico del 2019 diretto da Robert Eggers, è un’esperienza visiva e sonora che vi trascinerà in un vortice di paranoia e follia. La pellicola si distingue per la sua estetica unica, ispirata al cinema muto e all’espressionismo tedesco: in bianco e nero con un rapporto d’aspetto 1.19:1, crea un senso di claustrofobia e isolamento intensificando l’atmosfera opprimente che avvolge i due protagonisti.

Pattinson, nei panni del giovane Winslow, incarna la vulnerabilità e il turbamento mentale che lentamente lo consumano. La sua interpretazione è intensa e sfaccettata, catturando perfettamente la discesa nella follia di un uomo intrappolato in un ambiente ostile e minaccioso. Dafoe, invece, dona vita al veterano Wake, un uomo segnato dalla durezza della vita sul mare, con una personalità enigmatica e imprevedibile. La sua performance è magnetica e inquietante, rendendo il personaggio indimenticabile.

La Storia: Un Gioco di Potere Distorto

L’ambientazione del faro isolato e la natura claustrofobica del contesto contribuiscono a creare un senso di tensione crescente. Winslow, giovane e inesperto, viene assegnato a compiti semplici ma ripetitivi, sotto l’occhio attento e spesso oppressivo di Wake. Il veterano custode si comporta in modo strano: narra storie marinare fantastiche, beve rum a fiumi, ed esige che Winslow rispetti scrupolosamente antichi rituali.

La relazione tra i due personaggi si trasforma presto in un gioco di potere distorto, alimentato da paranoia e sospetto. Winslow inizia a percepire visioni inquietanti e sente strani rumori provenienti dall’esterno del faro. La linea tra realtà e immaginazione si fa sempre più labile, fino a sfociare nella follia.

Un omaggio al cinema classico

Eggers, con “The Lighthouse”, rende omaggio ai grandi classici del cinema horror come “Nosferatu” (1922) di F. W. Murnau e “L’uomo che ride” (1928) di Paul Leni. Il film è denso di simbolismi e metafore: il faro stesso rappresenta la promessa di salvezza e, allo stesso tempo, un simbolo di isolamento e prigionia. La luce del faro diventa un elemento ambivalente, capace di guidare e accecare.

L’uso della fotografia in bianco e nero accentuato l’effetto drammatico delle scene, contribuendo a creare un senso di mistero e inquietudine. Le espressioni contorte dei protagonisti, spesso in primo piano, trasmettono la loro sofferenza e il loro stato mentale fragile.

Elemento Descrizione
Estetica Bianco e nero, rapporto d’aspetto 1.19:1, estetica ispirata al cinema muto
Ambientazione Isolotto sperduto con un faro remoto
Personaggi principali Ephraim Winslow (Robert Pattinson), Thomas Wake (Willem Dafoe)

“The Lighthouse” è un’esperienza cinematografica unica e indimenticabile, che vi lascerà riflettere a lungo sulle tematiche della follia, dell’isolamento e della lotta per la sopravvivenza. La pellicola non offre facili risposte, ma vi accompagnerà in un viaggio onirico e perturbante nella mente umana. Se cercate una pellicola che vi faccia riflettere e vi lasci con una sensazione di disagio piacevole, “The Lighthouse” è sicuramente il film che fa per voi.